Provate a convincermi, brave persone

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In questa estenuante seconda metà di aprile, con i ponti che ci scippano la meravigliosa droga del lavoro, capita di girovagare in rete e sciropparsi uno dopo l’altro ZingarettiCalendaGualminiTinagliBattistonRobertiPisapia che chiedono voti per l’Europa. Brave persone (tutte) e anche capaci. Mettile nei posti giusti – penso – e faranno il loro dovere, studiando dossier, presentando leggi, portando in Europa il volto migliore dell’Italia bla bla bla, e tutti gli ossimori di cui la sinistra si dice portatrice: uguaglianza mai disgiunta dal merito, difesa della nazione in un globo che è uno, sviluppo ma mi raccomando gli ultimi, industria ma l’ambiente, l’ambiente ma con le infrastrutture, le infrastrutture con attenzione ai conti e così via. Nel video sento scorrere parole che si affastellano senza prendere una direzione che sia una, non diventano mai lame affilate che ti colpiscono al cuore, e lasciano addosso una sola sensazione: quelle brave persone che si avvicendano, in una sala poco affollata e ad entusiasmo zero, ti stanno parlando del nulla.

Ma perché dovrei votarle? Semplice: perché di là ci sono quelli brutti e cattivi. Conclusa la cosiddetta era berlusconiana (che poi 17 – diciassette! – degli ultimi 25 anni sono stati dominati dal centrosinistra, e tutti fanno finta di non ricordarsene), e dopo una breve parentesi in cui una eretica e sanguigna follia sembrava essersi impossessata della sinistra, il nemico è ufficialmente tornato sulla scena. Veste divisa gialloverde, è ignorante e contraddittorio, sta portando il paese allo sfascio, ci fa vergognare di essere italiani. Occasione quanto mai ghiotta perché la sinistra se ne torni tranquillamente nella sua tradizionale comfort zone, parlando male nei salotti di chi ci governa, e votando con stanco sussiego le brave persone. Per prendersela – il giorno dopo – con il popolo bue, che le brave persone non le vota.

Tutta la faccenda ha un sapore molto antico, parliamoci chiaro: altro che nuovo Pd, liste aperte e unitarie, grande sperimentazione e altre amenità spiattellate stamattina. Al netto delle buone intenzioni, della mediocrità di chi ci governa e del paese che allo sfascio ci sta molto vicino, la sinistra del video di Zingaretti&friends ci squaderna la solita alternativa. Se non voti per noi, lasci l’Italia nelle mani dei barbari. Qualcosa che – mi si passi l’espressione – somiglia grosso modo ad un ricatto, cui non ho intenzione di cedere, personalmente. Mi verrà voglia di combattere i barbari se qualcuno mi dirà perché e per fare cosa. Ma con il coltello tra i denti e mettendoci il cuore. Avete 30 giorni per farlo, brave persone. Provateci.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Anonimo

    condivido….chiederei anche garanzie che le proposte siano sottoscritte da tutti e che tutti si impegnino a non sparare sul guidatore

  2. Pio Bevilacqua

    Sono, a dispetto dei sorrisoni alla Zingaretti, persone grigie e tristi e stratristi sono gli obiettivi indicati e gli aneliti onanistici sulle ceneri del PCI. Ma dove vanno non si sa. È mero “ma anche”. Spero l’ultima volta di un partito oltre la frutta. All’ammazzacaffe’. Pronto anche alla gara di rutti.

  3. Pio Bevilacqua

    Sono, a dispetto dei sorrisoni alla Zingaretti, persone grigie e tristi e stratristi sono gli obiettivi indicati e gli aneliti onanistici sulle ceneri del PCI. Ma dove vanno non si sa. È mero “ma anche”. Spero l’ultima volta di un partito oltre la frutta. All’ammazzacaffe’. Pronto anche alla gara di rutti.

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