Il Lollogate

Non mi convince l’idea che il ministro Lollobrigida si debba dimettere, dopo quello che è accaduto sul Frecciarossa fermato per lui a Ciampino. Tutti coloro che raggiungono il potere tendono ad inebriarsene, a maggior ragione se sono arrivati in vetta dopo percorsi da underdog. Ricordate cosa avvenne con i Cinquestelle, che volevano aprire le istituzioni come scatolette di tonno, giravano in autobus e giuravano “non più di due mandati!”? Bastò poco tempo e cominciarono a godersi i piccoli privilegi dei rimborsi spese, ad assumere parenti e qualcuno cominciò finanche a dire “lei non sa chi sono io”. Niente di strano. Più i politici fanno demagogia quando si oppongono, dicendosi distanti e nemici del potere, più c’è da aspettarsi che, quando lo conquistano, finiscono per volerselo godere in maniera volgare. Ecco, a Lollobrigida – e a tutti coloro che fanno un uso diciamo improprio del potere – io rimprovero questo. Grossolanità, assenza di esprit de finesse, finanche mancanza di furbizia. Avrebbe detto Fouché: errori peggiori di un crimine.