Dopo Genova: unità, scelte strategiche e risposte di governo

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Il momento è molto serio. Il crollo del Ponte Morandi richiama tutti – nessuno escluso – al dovere della sobrietà, delle scelte strategiche, delle politiche concrete. In queste ore il governo Conte sta fornendo invece – a mio avviso – risposte nervose e propagandistiche, cercando capri espiatori, avvelenando il clima di un paese che mai come in questo momento avrebbe bisogno di unità e di uno sforzo comune e solidale. Per questo segnalo ai miei lettori un post di Matteo Renzi di qualche ora fa; al di là della polemica più direttamente politica, nella quale non entro, spiega bene come un governo avrebbe dovuto e dovrebbe comportarsi dopo una simile tragedia.

Prego chiunque voglia commentare il post di astenersi da animosità o insulti rivolti alla persona: si discuta il merito delle cose sostenute. Nei confronti di Renzi sono personalmente da tempo critico, a volte anche fortemente. Ma oggi, senza dubbio, preferirei avere al governo gente in grado di affrontare con lo spirito giusto una tragedia che riguarda tutti noi. Di seguito il post.

“Grazie a chi sta lavorando senza sosta da due giorni. Le qualità dei soccorritori italiani sono straordinarie. E ovviamente un pensiero alle vittime e alle famiglie straziate dal dolore. Morire così è assurdo. Fare giustizia è un dovere per queste famiglie, ma anche per ciascuno di noi.

Nelle prime ore abbiamo chiesto a tutti di NON fare polemiche. Un Paese civile davanti a una tragedia del genere si unisce, non si divide. Confermo l’impegno. Tuttavia le parole di queste ore di alcuni membri del Governo impongono una puntuale replica su cinque punti. Su questi cinque punti va fatta chiarezza, altrimenti sembriamo complici.

1. Chi come Luigi Di Maio dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici invece è uno sciacallo. In entrambi i casi la verità è più forte delle chiacchiere: il mio Governo non ha preso un centesimo da questi signori, che non hanno pagato la mia campagna elettorale, né quella del PD, né la Leopolda. Utilizzare una tragedia per attaccare gli avversari, mentendo, dà il senso della caratura morale e politica del Vicepresidente del Consiglio.

2. Chi ha sbagliato deve pagare fino all’ultimo centesimo. Dire: “Revochiamo la concessione” fa aumentare i Like e fa esultare chi non conosce le carte. Ma governare è più complicato che scrivere post su Facebook: se revochi la concessione paradossalmente fai un regalo ad Autostrade. Perché devi pagare un sacco di soldi per revocare la concessione e perdi le opere pubbliche che servono e per le quali loro sono impegnati.
Già, perché quello che è chiaro è che va rifatto il Ponte Morandi, certo, ma va fatta anche la GRONDA. Ed è un preciso impegno di Autostrade. Si scelgano gli avvocati migliori per andare al contraddittorio con Autostrade. Si vada fino in fondo all’azione giudiziaria senza guardare in faccia nessuno. Chi ha sbagliato paghi tutto. Autostrade oggi ha il compito di pagare tutto, fino all’ultimo centesimo, a cominciare dalla Gronda: revocando la concessione, invece, Autostrade incassa e non paga. Fare la Gronda coi soldi destinati all’edilizia scolastica (come ha ipotizzato l’altro vicepremier, Salvini) sarebbe un autogol e un danno per tutti i Comuni. La Gronda va fatta SUBITO e va fatta con i denari di Autostrade.

3. Per favore: non facciamoci ridere dietro da mezza Europa. I vincoli dell’Unione Europea non c’entrano nulla. Il ponte crolla in Italia, non a Bruxelles. Le opere pubbliche in Italia sono bloccate dai ritardi della burocrazia e dai veti di chi dice sempre no, dalla comitatite. La flessibilità per fare le opere pubbliche c’è già. Bisogna fare ciò che è progettato e per i quali progetti i soldi ci sono già. A cominciare dalla Gronda, ma proseguendo con tutti gli impegni già presi dalla Tav agli aeroporti, dalle strade siciliane alle ferrovie calabresi. Da quando Toninelli è ministro tutti i grandi progetti sono stati bloccati. Se si bloccano i progetti, l’Italia crolla. Ed è ridicolo che il Movimento Cinque Stelle si affanni a cancellare dal web (impossibile, peraltro) ogni traccia delle proprie contraddizioni. Dicevano NO alla Gronda e definivano l’ipotesi del crollo del Morandi una FAVOLETTA. Non è una FAVOLETTA, è una Tragedia. Lo capite che adesso siete al Governo, non più al Vaffa Day?

4. Genova, già Genova. Vengono in mente le poesie di Caproni e le canzoni di De Andrè. Ma qui oggi servono solo i progetti. Immediati. Genova è in difficoltà da tempo e il Ponte Morandi rischia di essere il colpo di grazia. Per Genova servono INNANZITUTTO i lavori sul Bisagno (partiti con noi, stanno andando avanti anche con gli amministratori di un altro colore politico, bene!), gli investimenti sul Porto sbloccati da Delrio, il Terzo Valico e la Gronda. I soldi ci sono. Le opere vanno fatte. Punto.

5. Le prime scelte di questo Governo ci preoccupano: un Governo NoVax, NoTav, NoJobs. Qualcuno persino NoEuro. Almeno sulle Opere Pubbliche chiediamo di cambiare direzione. Continuare a dire NO a tutto non ci renderà un Paese più sicuro. Il nuovo Governo ha abolito le Unità di Missioni sul Dissesto Idrogeologico e sull’Edilizia Scolastica. Vi prego, RIPENSATECI: ve l’ho chiesto
anche in Aula, al Senato. Non è questione di destra o sinistra. Quelle strutture servono al Paese. Tra poco riaprono le scuole, tra poco arriva l’Autunno. Il progetto Casa Italia, sulla base di un’intuizione di Renzo Piano, era bipartisan. Rimettete in piedi SUBITO le Unità di Missione. Mettete chi volete voi a dirigerle, chiamatele come volete, ma fatelo subito. Saremo i primi ad applaudirvi pubblicamente.

Penso che quando ci sono dei momenti difficili tutti debbano collaborare. Noi oggi siamo opposizione ma in un momento come questo diamo la massima disponibilità a aiutare il Governo e tutte le Istituzioni. Si parta dalla verità, però, non dalle Favolette. E si vada avanti tutti insieme. Noi ci siamo”.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. edoardo

    Assolutamente d’accordo. Purtroppo in Italia si è persa “la chiave”, come accade ai protagonisti di “Questi fantasmi”, e non si riesce più ad avere un dialogo, anche aspro, ma con dei contenuti.
    Del resto è l’obiettivo a cui il M5S lavora intensamente.

  2. Paolo

    Sta purtroppo venendo a galla la differenza tra governare e criticare a prescindere e dire sempre no, tra costruire ed insultare. Adesso chi sa solo criticare e insultare annaspa nella assoluta incapacità di agire.

  3. Maurizio Ridella

    Ho letto il post di Matteo Renzi e concordo su buona parte delle valutazioni contenute. Faccio notare solo una cosa: se qualcuno autorevolmente competente aveva ipotizzato la possibilità di crollo non starei tanto a polemizzare su chi definiva tale affermazione “una favoletta”…vorrei invece conoscere chi (persona e/o istituzione)per ruolo e responsabilità non ha agito in modo conseguente!!!

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