Una delle tante “autocritiche”

Quando, conclusi gli elettoralmente gloriosi anni ’70, il PCI cominciò inesorabilmente a declinare, pur di non prendere atto dell’ineluttabile, ad ogni débacle seguivano dolenti, inconcludenti autocritiche. Che, per apparire effettivamente tali, dovevano essere impietose e radicali. Con il risultato che da gli interminabili dibbbbattiti uscivamo stremati e frustrati più di prima. Qui si discute della batosta di Matera, di cui ero oggettivamente responsabile, da segretario regionale del partito.