La SuperLega in chat

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Varie

Nel gruppo di amici la bomba esplode sabato scorso alle 12.35, ben prima dell’annuncio ufficiale. “Mi spiace per i tifosi delle squadre che non sono Juve, Inter e Milan” dice Paolo. Seguono domande e sfottò. Riccardo: “Perché, che è successo”; Alessandro: “…?…”; Michelangelo: “La Champions aggiudicata in via diretta”; Claudio: “??”; Stefano: “Il Torino in serie B?”; Camillo: “Lotito radiato a vita?”; Francesco: “Il gol di Turone?”. E così continuando. Fino a lunedì mattina, quando il mondo intero viene a conoscenza di cose che noi (eh eh…) già sapevamo. E parte una discussione infinita, che riporto solo sommariamente, rispettando le opinioni di tutti (grosso modo, e anche sintetizzate, altrimenti il post diventa un tomo).

Natale: “La SuperLega, se pur affascinante per lo spettacolo, è un vero disastro per le piccole squadre”; Mario: “Come è ideata sì, ma potrebbe diventare un’opportunità. Va aperta, organizzata in gironi, etc… Se è mercato, allora che lo sia”; Antonio: “Mi sa che ci sarà un’impennata di lobbisti nel mondo del calcio”; Luca: “Sia Macron che BoJo si sono già espressi contro, mi sa che resterà nel cassetto”; Guido: “Probabilmente sì, ma resta un tema: si parla di società private, spesso quotate. Perché dovrebbero avere limitazioni ‘politiche’ che nessun’altra società ha?”; Luca: “Perché il calcio è una brutta bestia, ha acquisito una dimensione politica, è un fattore che può influenzare la tenuta sociale di un paese…”; Franco: “Quindi non ci dovrebbero essere problemi se le squadre dovessero essere estromesse da campionati nazionali. Se vuoi uscire dal club e fartene uno tuo, non puoi pretendere di rimanere con un piede in casa… Il punto non è la fondazione della SuperLega, ma il diritto di rimanerci per sempre, per grazia ricevuta…”; Stefano: “Ecco perché tiferò per sempre e per sempre solo due colori: il rosso e il verde”; Claudio: “Ricorda la battaglia anni Ottanta nel football tra NFL e la lega alternativa del giovane Trump, USFL, in totale competizione per diritti, squadre e orari. La USFL durò poco”; Alessandro: “Durerà poco anche questa boutade pietosa… altro che mercato… il mercato non esiste, è saturo, e la gente seria (francesi, tedeschi) non si è prestata a questi spettacoli indegni. Il calcio non è solo patrimonio privato, deve tenere conto degli stakeholder, i tifosi, e essere sostenibile…”; Stefano: “E’ riformismo dall’alto, non funziona”; Riccardo: “E’ un progetto delirante che va fermato ad ogni costo. Senza la speranza che anche una piccola squadra possa vincere, crolla tutta la logica del gioco e dello sport… modalità arroganti che punire severamente”.

“Super League: Juventus vola in Borsa con progetto, +8,5%”; Alessandro: “Si, ma chi se ne frega della Borsa”; Mario: “Vero, ma noi abbiamo il taccuino aperto…”; Stefano: “Mica due ore di Borsa fanno cassazione”; Claudio: “La SuperLega nasce brutta, sporca e cattiva, con l’inaccettabile clausola dei fondatori che ci restano a vita. Ma intanto costringe il pachiderma UEFA a muoversi…”; Mario: “A me pare un esito ineludibile, per ragioni che sono di mercato…”; Riccardo: “Tutto vero ma la domanda è: il calcio dei grandi club è uno sport o no? Se è sport, chiunque faccia risultato sportivo deve salire in cima”; Alessandro: “Sarebbe interessante conoscere le opinioni degli interisti e milanisti della chat…”; Nicolò: “Da umile interista sono provincialisticamente sollevato che l’Inter sia in queste prime 12…”; Luca: “Milanista sono e milanista resto, pure quando eravamo in B. Ma anche così sta cosa delle super Lega mi pare una minchiata”; Mario: “Seriamente, ripensiamo alle nostre vite passate. Vite sconvolte, mestieri messi alla prova, e il calcio dovrebbe continuare secondo i canoni di ieri? E’ finita un’era”; Alfonso: “E’ così, ma va studiata bene la NBA perché tiene dentro tantissime squadre di piccole città e ha un meccanismo per dare i migliori giovani alle piccole”; Filippo: “Esatto. Allora vedi che non è il modello post pandemico ma è più banalmente una riorganizzazione sulla base di un (legittimo) interesse economico”; Francesco: “Non ho le vostre certezze. Per me non è un conflitto tra calcio moderno e romanticismo. È un business pensato da anziani per anziani. Un business che si lega totalmente ai diritti tv. Fossimo stati negli anni ’80. Invece siamo all’inizio di un nuovo secolo post pandemia. Sul contingente può anche funzionare, sul medio periodo no”; Claudio: “Attenzione che Agnelli è più giovane di voi…”.

Patrizio: “My 2 cents: piaccia o meno (non sono pregiudizialmente avverso ma sono anche Juventino..) la fattibilità della SuperLega a questo punto dipende dalla controproposta .. perché è chiaro da tempo che così non regge”; Roberto: “Condivido. Anche perché dopo un po’ perfino gli juventini si saranno scocciati di prenderle sempre dalle stesse squadra, vorranno perdere la Super Lega anche grazie a meteore come Leicester, Shaktar etc…”; Mauro: “Tanto per la Juve che cambierebbe? Non vince la Champions oggi, non vincerebbe la Super Lega domani. Ma togliere alla Fiorentina la possibilità di poter vincere la Champions è pura crudeltà”; Filippo: “Partire senza il Bayern non è possibile”; Franco: “Il Bayern e il Borussia Dortmund devono obbligatoriamente passare per il voto dei tifosi, titolari della maggioranza della proprietà. La proprietà del PSg resterà tranquilla sino ai Mondiali in Qatar…”; Massimo: “Forse non è questa la soluzione ma certamente dopo la pandemia il problema dei costi per le squadre necessita un cambiamento”; Luigi: “Un modello di business sbagliato che non comincerà a funzionare ripetendosi uguale e rafforzato”.

Francesco: “Draghi vs SuperLega”; Luca: “Draghi ha fatto benissimo”; Alessandro: “Ma certo che ha fatto bene il Presidente! Non si può vendere tutto e tantomeno l’anima del calcio e in generale dello sport: siamo andati già ben troppo oltre, ci mancava pure questa stronzata della SuperLega con la JPMorgan che vuole comprarsi lo sport più bello del mondo. Passo e chiudo”; Stefano: “Draghi comunista”; Claudio: “Va beh ma che volete che faccia… Non ve ne fate scudo”; Stefano: “Realpolitik”; Mauro: “Draghi uber alles”; Claudio: “Poi è uomo della concorrenza (Goldman Sachs)”.

Claudio: “Oh, la UEFA ha tirato fuori la propostina… Meglio di niente, e comunque certamente accelerata dall’uscita della SuperLega, direi”; Francesco: “Era già stata votata un mese fa…come si vede che segui solo Roma Channel…”; Claudio: “Certo che se ne parla da tanto, ma oggi c’è comunicato scusa… Sì, 213 è canale di default…”; Francesco: “Sì, ma oggi è stato solo formalizzato, cosa che si sapeva già. Per questo il blitz dei 12 di domenica”; Luca: “Esatto”; Federico: “Era in discussione la data dell’avvio del nuovo format. Si parlava di agosto 2022 per tentare di tenere dentro i 12”; Roberto: “Se le etichette sono importanti, definirli ‘scissionisti’ è veramente una perfidia ‘gomorriana’”.

SuperLega: Moller (esecutivo UEFA), ‘Real, City e Chelsea espulsi da semifinali Champions”; Francesco: “Oddio, ma è vero o è una fake?”; Piero: “Juve ripescata? La Roma direttamente in finale?”; Alessandro: “Ma è una fake grossa come una casa…”; Guido: “È vera, sono impazziti”; Roberto: “Guardate che la Danimarca ci ha vinto un Europeo con l’estromissione dell’Urss, eh…”; Natale: “Qui mi sa che si incartano ben bene…”; Roberto: “Almeno un ringraziamento fa fatto ad Agnelli e co. Oggi sui telegiornali perfino il COVID è stato retrocesso”; Filippo: “E Grillo infatti si è preso di gelosia”; Francesco: Mamma mia quel video, che vergogna assoluta…”.

Così, finalmente, la discussione si sposta su Grillo. Poi le cose prendono la piega che si sa, la SuperLega scoppia, le dinamiche tifose tornano ad avere il sopravvento, gli amici riprendono a sfottersi…

PS. Le donne della chat silenziose. Mosse a pietà, evidentemente.