Hai voglia a dire che il 4 maggio non scatta nessuna ora X; che riaperture, ripartenze e permessi saranno rigorosamente scaglionati; che dovremo essere attenti cauti prudenti responsabili. Qui – in questa casa che è la nostra dorata prigione da due mesi e qualcosa – da ieri è scattato il tana-libera-tutti. Stamattina siamo andati per la prima volta in due a fare la spesa (ma sicuro, è permesso? sì, sì, si può), io ho dismesso i pantaloni da tuta per indossare un elegantissimo jeans, al supermarket ci siamo concessi qualche bene voluttuario (un barattolino di Nutella per un brunch con pancakes), il ritorno a casa lo abbiamo allungato di un isolato. E ci siamo sentiti felici come due bambini, io e mia moglie.
Anche se la gioia era già esplosa ieri sera, all’annuncio che il 4 maggio si trasferirà da noi Bianca Maria Velardi (in arte BMV) con genitori, prima del ritorno, quando sarà possibile, a Milano. E – nell’euforia – mia moglie ha addirittura pensato di trasgredire alle regole (lei che è un carabiniere), dicendomi: “Magari il 3, prima che arrivino, andiamo a trovare Tommaso e Andrea”, gli altri due adorati nipotini.
Per non parlare dell’entusiasmo delle suppellettili di casa, di cui si studiano nuove collocazioni. In due mesi abbiamo vissuto con assoluta dignità e rispetto del luogo che ci ospita: casa sempre in ordine, mai nulla fuori posto. Ma due mesi sono una vita anche per mobili e librerie, che ora vogliono respirare, spostarsi da una stanza all’altra, cambiare e aggiornare il look. Vedremo di accontentarli, in qualche modo.
Insomma ci stiamo mentalmente preparando a un vero quatt’ ‘e maggio, che per i napoletani è storicamente il giorno dei traslochi, ed è poi diventata un’espressione che segnala un momento non solo di trapasso, ma di confusione, ‘e burdell’. E però – direi – cerchiamo di stare tranquillini, amici. Anche se in questi mesi ci hanno imposto misure (a mio avviso) dispotiche e bizzarre e ora scalpitiamo, questa libertà annunciata assaporiamola un poco alla volta. Il 4 maggio evitiamo di intasare il mondo. Ché altrimenti ci verrà subito voglia di tornare a rintanarci nelle nostre amate casucce.