Fuori dal tunnel chiamato vaffa

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La parola giusta è spaesamento, quel “senso di smarrimento ed estraneità – recita il dizionario – provato da chi si trova in un luogo o in ambiente nuovo e sconosciuto”. L’ho provato ieri sera, vedendo il professor Conte snocciolare la sua lista di ministri. A voler aggiungere un aggettivo, l’ho sentito personalmente come uno spaesamento liberatorio. Da molto, troppo tempo si prolungava quel tunnel infinito chiamato vaffa, nel quale siamo entrati tutti una decina d’anni fa: un percorso di guerra che ha tolto fiato e lucidità all’intero paese, ha esacerbato gli animi all’inverosimile, lasciando dolorosamente sul terreno chi ha tentato con generosità di gestire e deviare il cammino della grande onda populista. Il tunnel doveva solo finire, dovevamo tutti vedere l’aria.

Ora il panorama che ci si staglia davanti è sconosciuto, avvolto nelle nebbie. Chi nel tunnel ci ha ficcato non sa bene dove andare. Chi non ci voleva entrare non può tornare indietro. Il compito di tutti è sondare il luogo inesplorato in cui ci ritroviamo, prendendogli le misure, cambiando i punti di vista, allargando lo sguardo. Sperando che chi oggi ci guida alla scoperta dell’ignoto ci conduca nella direzione giusta: se accadrà, saremo tutti contenti. Chi invece non gradisce il cammino intrapreso, non deve sbraitare né piagnucolare. Deve innanzitutto capire dove vuole andare, riaprendo progressivamente gli occhi dopo il lungo buio di questi anni e scrutando con umiltà il nuovo mondo. La società che abbiamo lasciato all’ingresso del tunnel non esiste più. Chiunque si giri da quella parte per recuperare forze e ripartire è un illuso. O capisce come si vive da questa parte del tunnel o non sarà neppure nominato nei titoli di coda.

Questo articolo ha 5 commenti

  1. valentina falcioni

    1 giugno 2018:
    nasce il governo delle lobby votato dal popolo di cittadini

    queste le domande che si accavallano nella mia mente mentre cerco di capire perchè il governo del cambiamento per intestarsi questo titolo della anche distruggere leggi che nemmeno andrebbebbero a ledere i loro interessi..probabilmente qull’istinto biblico di spargere il sale suiperdenti non sembra voler finire, e anzi, conferma quel modo da bande di percepirsi conquistatori o conquistati

    dicono che durerà a breve.
    probabuile. abbiamo davanti due leader ambiziosi, e che adorano stare in campagna elettorale più che mettersi a mediare con chi non appartiene alla loro casta, ma non sarei cosi ottimista:
    Raggi a Roma non doveva arrivare al panettone di due anni fa, e invece è lì tranquilla, in estasi mentre guarda la sua città. che lei amministra, bocchecciare assfissiata dai danni non risolti, nemmeno da lei, e che lei pare nemmeno vedere.
    Purtroppo andrà cosi..e andrà cosi anche che non ci aiuterà per nulla dire solo che è un governo pericoloso.
    questi si sentono nel mezzo di una nuova rivoluzione…sappiamo dai libri che ogni critica li rinforza, ogni fallimento li conferma, ogni errore è motivo di nuove campagne d’odio…
    non ce la caveremo piagnucolando o criticando .
    no.
    ma sappiamo anche che fra qualche anno le belle scelte fatte al megafono saranno messe in ombra da altre scelte impopolaeri obbilgatorie..
    ma la critica alla sinistra sarà tale che non è vero che gli elelttori si volteranno indietro tornando sui loro passi…hanno fatto il salto esasperati..tornare indietro non sarà pensabile.
    ma vero è anche che in questi strani schieramenti, in cui la destra si trova ad avere due opzioni “on demand”: quella col cdx o quella populista, la sinistra di governo resta isolata..a meno che non cambi prospettiva..
    Dobbiamo ampliare le alleanze, mettendo dentro anche tutte le critiche che ci han fatto , ma rigenerandole in proposte.

    oghgi leggo le solite critiche sul manifesto. dico le solite perchè sono prevedibili che dice la rangeri? manca alla sinistra un progetto che guardi al sociale?
    verissimo: i senza casa, i precari, i disprezzati dai razzisti, i carcerati, i disoccupati, siamo certi che troveran risposte nel governo delle lobby?
    mettiamo quei punti nel programma, come ci sembrano risolvibili,con proposte applicabili concretamente, e vediamo che dice, la sinistra, dopo.

    va capito che bisogna sempre prendere palla, mai rifiutarla…
    fu uno sbaglio snobbare ilbisogno di sicurezza, ma anche quello di semplificare la tassazione delle imprese…bisogna esser più svelti, veloci, dinamici, non si può continuare a litigare: dividiamoci i compiti e proseguamo: la sinistra vuole dedicarsi a cosa: lo dica e si chieda di sviluppare idee….
    Anzi: mettiamo ogni critica come proposta e facciamole scrivere da Pisapia..
    a me frega zero la polemica, mi frega di trovare il modo affinche si superi..ma poi, nessuna scusa, right?perchè le critiche altrui hanno dietro opinioni..è quindi indispensabile che vi siano sempre, ad ogni chiamata, le risposte date da noi, prima che le diano gli avversari…
    aggiungo: cominciamo a informarci leggendo l’informazione degli avversari…ci aiuterà moltissimo! pèer esempio: quì il secolo mostra i primi provvedimenti di qeusto governo: bene: alcuni di questi DOVEVAMO svilupparli noi… chiaro?

    http://www.secoloditalia.it/2018/06/il-salvimaio-atteso-alla-prova-dei-fatti-ecco-le-sue-prime-otto-mosse/

    ps:

    domanda: se le opposizioni ci muovono queste critiche, e vincono, non sarà il caso di ascoltare e capire bene come ragionano i nostri avversari per correggere il tiro?
    tanto il percorso sarà lungo, non abbiamo fretta di dover improvvisare!

    estraggo sempre da un articolo de “il secolo d’italia”
    […]
    In pratica il cannoneggiamento contro il governo Conte è già partito, e nasce in parte dai sentimenti feriti di una sinistra messa da parte dagli elettori, in parte dall’antico vizio della stessa sinistra di sentirsi la parte migliore del paese anche in nome di un vetusto antifascismo. Un cannoneggiamento che già fu operato contro i governi di centrodestra di Berlusconi e che non ha portato bene all’area progressista.
    […]

    pps:
    viva la libertà

    https://youtu.be/smUACyk8fjc

  2. Gabriele Pillitteri

    Bravo

  3. giampaolo sodano

    come al solito d’accordo con claudio a cui aggiungerei l’analisi di valentina per dire in sintesi: abbiamo tempo per evitare che il comico arrivi al quirinale ma ci vuole la consapevolezza che il mondo cambia in fretta e del passato, anche quello recente, non c’è nulla che valga la pena di salvare per essere utilizzato oggi. forse bisognerebbe partire dal quel fronte repubblicano…

  4. Luigi Vigliani

    Che si sia usciti dela tunnel del Vaffa è un dato tutto da verificare. Se fosse vero saremmo tutti molto contenti. Purtroppo l’esito (scontato) della crisi, con l’avvento del governo Lega M5S, conferma solo il dato (ancora sconosciuto) che vi è, in Italia, una maggoranza che condivide sentimenti identici: paura, inadgutaezza, consapevolezza della propria debolezza individuale e collettiva (capacità di lavoro, di produrre valore, posseso di skill inadeguate per corrispondere ai pardigmi dei nuovi sistemi produttivi, ecc.),
    Tale stato di indaguata e razionale consapevolezza ha dato come esito il voto del 4 marzo che tutto è tranne che occasionale di sentimentale protesta.
    Si è trattato, piuttosto, di una richiesta esplicita di assistenza (reddito di cittadinanza, pensioni, cacciata di potenziali compteitori alla fruizione dei diritti di cittadinanza) per far fronte ad un modo che sfugge, vieppiù, alle capacità intepretative della società e dei singoli.
    Qualora il progetto di governo Lega e M5S dovesse fallire (non dimentichiamo che Salvini non ha ancora deciso se governare o prolungare, fino a quando gli farà gioco, la campagna elettorale), gli elettori, già in procinto di incassare, prefrerianno l’alibi de tradimento, da parte delle nuova politica, piuttosto che essere dispionibili ad un autentico esame di coscienza ed oggetive e coerenti valutazioni politiche.
    Ci sarà allora da preoccuparsi davveero. Il Vaffa potrebbe essere stato solo l’inizio: solo la prima parte del tunnel. Temo che, purtroppo, il genio sia uscito dalla lampada.

  5. Spirithorse

    Siamo usciti dal tunnel ed entrati in un incubo, se penso ai capitani, e al timoniere recuperato, che manovreranno, spero per poco, questa petroliera piena di falle rattoppate alla buona. Meglio non pensarci per un bel po’; se butta male, calo una scialuppa, direzione la vicina (vicinissima a me) Svizzera.

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